DIREZ. NAZIONALE

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L’Unione non si ferma!

Lettera della Vice Presidente Nazionale ai soci e ai dirigenti.

Care e cari dirigenti e soci,
gli ultimi dieci giorni dell’estate rovente di quest’anno sono stati caratterizzati da un evento associativo che ci ha regalato parecchi pensieri e stati d’animo intrecciati da sentimenti forti e contrastanti.
Nel giro di una sera di mezza estate siamo passati dalla routine quotidiana resa soffocante dal caldo, a dover affrontare un evento straordinario: l’autosospensione del Presidente Mario Barbuto che ha deciso di impegnarsi nella competizione elettorale del prossimo 25 Settembre.
Oggi, mentre scrivo e in assenza del Presidente, sento forte la responsabilità, l’onere e l’onore di dover guidare la nostra Unione almeno fino alla chiusura della competizione elettorale.
Ho sentito e letto sul tema tutto e il contrario di tutto.
Ma l’Unione ha una sola regola, valida sempre, soprattutto nei momenti più delicati: – e la nostra Unione ne ha vissuti ormai tanti nella sua storia:
affidarci alle regole scritte dettate dal nostro Statuto e confidare nella nostra unità associativa.
Il nostro Statuto sul tema è chiaro:
l’Unione è apartitica e osserva ed esercita costantemente il principio dell’equidistanza da ogni forza politica.
Chi ci ha preceduto ce l’ha insegnato bene: dialogo serrato con tutte le forze politiche, per raggiungere alti e altri traguardi, verso una vera inclusione.
La candidatura del Presidente Mario Barbuto è una scelta personale che non coinvolge l’Unione e non associa nessuno di noi a nessuna forza politica. L’autosospensione, seppur non prevista e non richiesta dal nostro Statuto, è un atto di responsabilità che segna la distanza tra la sua candidatura e la nostra Associazione.
Le dimissioni formali del Presidente, in questo momento, non muterebbero di una virgola le informazioni in atto; mentre invece avrebbero l’effetto di far precipitare l’Unione in una spirale tutta chiusa al suo interno, nella ricerca immediata di un nuovo Presidente, lasciandoci fuori dai grandi temi dibattuti oggi nel Paese.
L’Unione non deve e non può fermarsi: abbiamo tanti impegni e progetti da portare avanti:
la Legge di Bilancio 2023, l’Unione digitale, gli ambulatori oculistici di telemedicina, il bando sul Fondo di solidarietà alle strutture territoriali, la formazione ai territori sul PNRR, la giornata del cane guida, la Giornata mondiale della vista, il Premio Braille alla Scala. Per non dimenticare i problemi legati all’apertura del nuovo anno scolastico e le annose questioni sul lavoro, sulla mobilità, sull’accessibilità.
Di questo dobbiamo occuparci costantemente e ogni giorno, ognuno nel proprio territorio e tutti insieme a livello nazionale.
Alla fine di questa tornata elettorale, insieme, attraverso i nostri organi collegiali statutari, decideremo cosa fare e come farlo, senza farci pressare dalle scelte affrettate che maturano sull’onda emotiva del momento.
Per esempio: la regola dello Statuto non ci convince e deve essere più chiara e stringente sul tema?
Bene, sarà come sempre prerogativa esclusiva del Congresso, mutarla o mantenerla, dopo confronto meditato e sereno tra tutti. In fondo, se il Congresso del 2015 aveva abolito ogni prescrizione in materia, qualche ragione dovrà pur esserci stata.
Siamo chiamati ora, come Associazione, a scendere in campo per non rimanere tagliati fuori dai programmi e dalle azioni future del Governo e del Parlamento. Per questo motivo ci siamo espressi in maniera chiara e precisa con il documento di “orientamento in vista delle elezioni” approvato dalla Direzione Nazionale il 29 Luglio e poi, il 9 Agosto, dal Consiglio Nazionale all’unanimità.
Il nostro compito in tutto il territorio, ora, è rappresentare i temi della disabilità visiva, affinché diventino materia e pane quotidiano nel prossimo quinquennio di Governo e di legislatura.
Amici, dimostriamo la nostra forza e il nostro valore. Diventiamo e rimaniamo punto di riferimento, parlando di progetti concreti e innovativi corrispondenti alle reali necessità delle persone con disabilità visiva e delle loro famiglie.
Mi piace pensare e percepire la nostra Unione come una realtà solida e solidale dove la diffidenza avvelenata, il contrasto esibizionistico, il gossip da quattro soldi sulla vita affettiva della Vice Presidente non devono trovare posto e spazio.
Oggi, la vostra Vice Presidente ha bisogno più che mai di compattezza e sostegno: dalla base ai dirigenti territoriali, dai consigli regionali al Consiglio Nazionale e alla Direzione.
Così come più volte annunciato in questi giorni, provvedo oggi stesso a convocare la Direzione Nazionale per il 29 Agosto e ad attivare le procedure di convocazione del Consiglio Nazionale che sarà tenuto poco dopo, in tempi molto brevi.
Insieme per l’Unione, ce la faremo ancora una volta: ora e sempre.
Con stima e affetto

Comunicato Numero: 2

Oggetto: Importi anno 2022 pensioni ed indennità INVCIV ciechi civili, invalidi civili e sordi

Data: 11/01/2022

Ufficio: LAPR

Protocollo: 3772

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Care amiche, cari amici,

con circolare INPS n. 197 del 23 dicembre 2021 – Rinnovo pensioni 2022 sono stati resi noti gli importi delle prestazioni assistenziali, cat. INVCIV, in favore dei ciechi civili, degli invalidi civili e dei sordi per l’anno 2022.
Fonte normativa di riferimento: Decreto Ministro dell’Economia e delle Finanze del 17 novembre 2021 (GU n. 282 del 26/11/2021).
Aumenti in percentuale, previsionali per il 2022: per l’anno 2022 in via previsionale sono aumentati i limiti reddituali dello 0,40 per cento, gli importi delle pensioni cat. INVCIV dell’1,60 per cento, mentre quelli delle indennità speciale e di accompagnamento cat. INVCIV vengono incrementati dello 0,90 per cento.
Nota bene: Il rinnovo delle prestazioni assistenziali cat. INVCIV è stato effettuato sulla base della differente normativa vigente in materia di rivalutazione economica delle pensioni e delle indennità e/o assegni accessori. Al riguardo, si rammenta che, da un lato, le pensioni d’invalidità sono assoggettate al meccanismo di rivalutazione economica, corrispondente alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (per il 2022, pari a “1,60”); dall’altro, la rivalutazione delle indennità segue la variazione dell’indice delle retribuzioni contrattuali degli operai dell’industria, esclusi gli assegni famigliari, calcolati al netto delle variazioni del volume di lavoro (per il 2022, il valore è pari a un +0,90 per cento).

Pensione e indennità per ciechi civili
Limite di reddito personale lordo annuo per il diritto alla pensione: euro 17.050,42.
Pensione per i ciechi assoluti maggiorenni ricoverati gratuitamente a carico del SSN, e per i ciechi parziali ventesimisti minorenni e maggiorenni: euro 291,69.
Pensione per i ciechi assoluti maggiorenni non ricoverati: euro 315,45.
Limite di reddito personale annuo per gli ipovedenti gravi (decimisti), con solo assegno a vita a esaurimento: euro 8.197,39.
Assegno a vita a esaurimento: euro 216,49.
Indennità di accompagnamento per ciechi assoluti: euro 946,80*.
Indennità speciale per ciechi parziali: euro 215,35*.
(*) le indennità speciale e di accompagnamento sono indipendenti dai redditi.
Nota bene: in assenza di specifica, l’INVCIV di riferimento spetta sia ai maggiorenni, sia ai minorenni. Eventuali limitazioni nel diritto sono espressamente indicate.

Pensione e indennità per i sordi
Limite di reddito personale lordo annuo per il diritto alla pensione dei sordi: euro 17.050,42.
Pensione per i sordi maggiorenni (fino ai 67 anni, da compiere): Euro 291,69.
Al compimento dei 67 anni*, la pensione di sordo si trasforma in assegno sociale sostitutivo (nel rispetto dei medesimi limiti reddituali).
*Il requisito anagrafico per il diritto all’assegno sociale per il periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022 è pari a 67 anni (circ. INPS n. 148/2020, par. 10.3, pag. 18)
Indennità di comunicazione per sordi: euro 260,76.

Pensione e indennità per invalidi civili
Limite di reddito personale lordo annuo per il diritto alla pensione di invalidità civile totale al 100 per cento: euro 17.050,42.
Pensione per gli invalidi civili totali al 100 per cento maggiorenni (fino ai 67 anni*, da compiere): euro 291,69.
Limite di reddito personale lordo annuo per il diritto all’assegno di assistenza per l’invalidità civile parziale (pari o superiore al 74 per cento e fino al 99 per cento, incluso): euro 5.010,20.
Assegno mensile di assistenza per invalidi civili parziali maggiorenni (fino ai 67 anni*, da compiere): euro 291,69.
Nota Bene: l’assegno mensile di assistenza per invalidi civili parziali potrebbe interessare i soggetti ipovedenti gravi, che si vedono riconosciuta dalla Commissione per l’invalidità civile, una invalidità di almeno il 74 per cento. Non dimentichiamo che gli ipovedenti gravi sono sì “non vedenti”, ma non “ciechi civili”.

*Al compimento dei 67 anni, la pensione di invalidità e l’assegno mensile di assistenza si trasformano in assegno sociale sostitutivo base.
Limite di reddito personale lordo annuo per la trasformazione della pensione di invalidità civile totale al 100 per cento e della pensione per sordi: euro 17.050,42.
Limite di reddito personale lordo annuo per la trasformazione dell’assegno mensile di assistenza per invalidi civili parziali: euro 5.010,20.
Assegno sociale sostitutivo per gli invalidi civili, importo base (senza aumenti art. 67 legge n. 448/1998 e art. 52 legge n. 488/1999): euro 380,86 (maggiorabile sino a euro 467,65 solo in presenza degli ordinari requisiti reddituali del pensionato – 6.079,45 – o della coppia – 12.158,90).
Nota Bene: bisogna distinguere due casi:
1) Si è già riconosciuti invalidi civili prima del compimento dei 67 anni (come da prospetto sopra indicato):
in tal caso, per la determinazione dei limiti di reddito ci si deve riferire a quelli previsti per la liquidazione dei rispettivi trattamenti di invalidità attualmente in godimento e soltanto i redditi personali (e non quelli del coniuge). Ciò significa che i requisiti reddituali sono gli stessi che determinano la concessione della pensione INVCIV (Circ. INPS n. 86/2000).
2) Si viene riconosciuti invalidi civili dopo il compimento dei 67 anni:
Si applica la stessa normativa riguardante la generalità dei cittadini 67enni indigenti, con gli stessi limiti reddituali previsti per il diritto all’assegno sociale (non sono previste condizioni di maggior favore per gli invalidi civili 67enni). In questo caso, quindi, verranno calcolati i redditi personali sommati a quelli del coniuge (limiti reddituali: euro 6.079,45 se soli; euro 12.158,90 se coniugati).

Indennità di accompagnamento per invalidi civili totali, non ricoverati gratuitamente a carico del SSN: euro 525,17.
Nota bene: in caso di ricovero oltre il 29esimo giorno – gratuito, poiché a carico del SSN – l’invalido civile totale titolare di indennità di accompagnamento dovrà darne comunicazione all’INPS, perché venga sospesa l’erogazione dell’accompagnamento (Circostanza che non interessa invece, i ciechi civili assoluti ricoverati a carico del SSN).
Indennità di accompagnamento per invalidi civili parziali, per effetto della concausa della cecità parziale (Corte Costituzionale n. 346/1989): euro 525,17
Limite di reddito personale lordo annuo per il diritto alla indennità di frequenza in favore degli invalidi civili parziali minorenni, fino al compimento di 18 anni (invalidità pari o superiore al 74 per cento e fino al 99 per cento, incluso): euro 5.010,20.
Indennità di frequenza: euro 291,69.
Nota bene: In caso di ricovero del minore titolare dell’indennità di frequenza oltre il 29esimo giorno, il genitore dovrà darne comunicazione all’INPS, perché venga sospesa l’erogazione dell’indennità (legata alla presenza a scuola).
Nota Bene: L’indennità di frequenza potrebbe interessare i soggetti minori ipovedenti gravi, che abbiano ottenuto il riconoscimento dalla Commissione per l’invalidità civile, di una invalidità di almeno il 74 per cento. Non dimentichiamo che i minori ipovedenti gravi sono sì “non vedenti”, ma non “ciechi civili”.
Nota Bene: l’indennità di frequenza è prevista anche per i minori, da 0 a 3 anni, che frequentino l’asilo nido (Corte Costituzionale n. 467/2002. Messaggio INPS n. 9043 del 25/05/2012). La presenza dei minori presso le comunità di tipo familiare non è incompatibile con l’erogazione dell’indennità di frequenza. Infatti, le comunità famiglia (in base alla normativa in materia ex legge n. 328 del 2000 e decreto n. 308 del 2001) risultano caratterizzate da funzioni di accoglienza a bassa intensità assistenziale. Hanno, altresì, diritto all’indennità di frequenza anche i minori stranieri titolari di carta di soggiorno o di permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno (Corte Costituzionale n. 22/2015. Messaggio INPS.HERMES.20-10-2015.0006456).

Richiamiamo l’attenzione sulle seguenti ulteriori informazioni utili
Liquidazione dell’assegno mensile di invalidità parziale. Possibilità di svolgere un’attività lavorativa entro il limite di euro 5.010,20 (INPS, messaggio n. 4689 del 28/12/2021)
Fonte normativa di riferimento: art. 12-ter, decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, inserito in sede di conversione dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, che ridefinisce il concetto di “inattività lavorativa” di cui all’art. 13 della legge 30 marzo 1971, n. 118.
Nel procedimento di liquidazione dell’assegno mensile parziale (a seguito del riconoscimento di una percentuale d’invalidità pari o superiore al 74 per cento e fino al 99 per cento, incluso) di cui all’articolo 13 della legge n. 118 del 1971, sarà riconosciuto il diritto a tale prestazione anche quando il soggetto richiedente svolge un’attività lavorativa il cui reddito annuale non superi o sia pari a euro 5.010,20. Viene, così, superato il precedente messaggio dell’INPS n. 3495 del 14/10/2021, che, al contrario, riteneva incompatibile detto assegno di invalidità con lo svolgimento di una limitata attività da lavoro (per approfondimenti sulla previgente disciplina, a ogni modo ora superata, si rimanda al comunicato UICI n. 83 del 22/10/2021).
Per i titolari di prestazioni di invalidità civile con revisione sanitaria scaduta (INPS, circolare n. 148/2020, par. 10.1, p. 17, messaggi n. 754 del 22/02/2021, p. 2, quinto capoverso, e n. 1650 del 22/04/2021).
Fonte normativa di riferimento: art. 25, comma 6-bis, decreto-legge n. 90 del 24 giugno 2014, convertito dalla legge n. 114 dell’11 agosto 2014 (cosiddetto “decreto semplificazioni”).
I titolari di prestazioni INVCIV in attesa di revisione conservano tutti i diritti acquisiti in materia di benefìci, prestazioni e agevolazioni di qualsiasi natura.
Pertanto, per le prestazioni a favore di invalidi civili, ciechi civili e sordi, per le quali nell’anno 2022, risulti memorizzata nel database una data di revisione sanitaria, il pagamento è comunque impostato per le mensilità successive alla data di scadenza della revisione, anche nel caso in cui la Commissione sanitaria non abbia ancora provveduto alla convocazione a visita.
Al riguardo, come già fatto presente con comunicato UICI n. 41 del 12/05/2021, a decorrere dal 6 maggio scorso, sono entrate in vigore le nuove istruzioni operative per le visite di revisione, in materia di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari. L’INPS, a cui è demandata la competenza nelle materie di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, con messaggio n. 1835 del 6 maggio 2021, ha previsto che l’assenza a visita di revisione alla prima chiamata determinerà la sospensione provvisoria della prestazione economica, con effetto dal primo giorno del mese successivo a quello di mancata presentazione a visita; ciò, in ogni caso, “a prescindere dall’esito della comunicazione postale”. Sul punto, oggetto di contestazione da parte delle Associazioni storiche di categoria, tra cui anche l’UICI, l’Istituto ha successivamente assicurato di mettere in atto tutta una serie di iniziative per assicurare che i soggetti chiamati a visita ne siano tempestivamente informati (outbound, sms, raccomandata). A ogni modo, stanti dette condizioni, con l’auspicio che si giunga a una riformulazione del messaggio n. 1835, riteniamo comunque essenziale che le persone affette da cecità assoluta pretendano, in sede di visita collegiale di riconoscimento, che venga riportata a verbale la specifica voce relativa all’esonero dalle visite di revisione, tenuto conto del fatto che la cecità assoluta rientra, per legge, tra le patologie stabilizzate e ingravescenti, ex Decreto Ministeriale del 2 agosto 2007 (al punto 11), e che, pertanto, dà titolo a tale esonero.
Prestazioni assistenziali e stato emergenziale Covid-19.
a) INPS, circolare n. 50 del 4 aprile 2020, punto 1.3, messaggio n. 3315 del 1° ottobre 2021 per il rilascio del servizio di “Allegazione documentazione sanitaria invalidità civile” (messaggio in mailing list UICI del 5/10/2021): “considerato lo stato emergenziale dichiarato dalle autorità pubbliche, nonché la conseguente sospensione delle visite previdenziali medico legali, si chiarisce che, nelle more di detta sospensione, il pagamento degli assegni di invalidità viene mantenuto provvisoriamente, ove sia stata presentata la domanda di conferma, salvo recupero degli importi indebiti qualora gli accertamenti che saranno eseguiti si concludano con il giudizio di insussistenza del requisito di legge” (tale condizione di maggior favore viene riservata anche ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno in scadenza, ex art. 103, comma 2 quater, del decreto-legge n. 18 del 2020, come modificato dalla legge di conversione 24 aprile 2020, n. 27. Cfr., sul punto anche il messaggio INPS n. 2097 del 20 maggio 2020.
b) decreti emergenziali (DPCM 26 aprile 2020), secondo cui, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, è possibile redigere verbali previa valutazione agli atti della documentazione sanitaria;
c) art. 29-ter del decreto-legge n. 76 del 16 luglio 2020, convertito con modificazioni con legge n. 120 dell’11 settembre 2020, che introduce misure di semplificazione dei procedimenti di accertamento degli stati invalidanti e dell’handicap, prevedendo che le commissioni mediche pubbliche ivi preposte sono autorizzate a redigere verbali sia di prima istanza che di revisione anche solo sugli atti, in tutti i casi in cui sia presente una documentazione sanitaria, che consenta una valutazione obiettiva.
Neomaggiorenni titolari di indennità di accompagnamento e di comunicazione. Minorenni titolari di indennità di frequenza, che diventano maggiorenni.
Fonte normativa di riferimento: art. 25, commi 5, 6 e 6-bis, del decreto-legge n. 90 del 24 giugno 2014, convertito dalla legge n. 114 dell’11 agosto 2014.
Fonte amministrativa INPS: messaggi n. 6512 del 8/8/2014, n. 7382 del 1/10/2014; circolare n. 10 del 23/01/2015
I neomaggiorenni titolari di indennità di accompagnamento e di comunicazione non sono sottoposti a nuova visita al compimento del 18esimo anno di età; le relative pensioni INVCIV verranno concesse in automatico, previa presentazione della dichiarazione reddituale AP70 da parte del soggetto cieco totale o invalido civile al 100 per cento, al compimento della sua maggiore età, per la verifica dei limiti reddituali (ricostituzione per cambio fascia).
Ai minori già titolari di indennità di frequenza (invalidità civile pari o superiore al 74 per cento e fino al 99 per cento, incluso), che abbiano provveduto a presentare il modello AP70 entro i sei mesi antecedenti il compimento della maggiore età, è riconosciuto in via provvisoria, al compimento del 18esimo anno di età, l’assegno mensile di assistenza per invalidi civili parziali maggiorenni (Vedi comunicato UICI n. 172 del 07/04/2014; messaggio in mailing list a tutte le Strutture UICI del 16/07/2019, con allegato foglio di lavoro).
Nota bene: Rimane ferma la circostanza per cui, in prossimità del raggiungimento della maggiore età (un mese prima il compimento della maggiore età), l’interessato invalido civile parziale sarà tenuto ad inviare, tempestivamente, all’INPS la domanda di accertamento delle proprie condizioni invalidanti presso la Commissione collegiale per l’invalidità civile (l’INPS calendarizzerà la visita, in ogni caso, alla maggiore età, affinché il verbale di riconoscimento sia da maggiorenne). Nel malaugurato caso in cui però, in sede di accertamento medico-legale, venisse riconosciuta all’interessato neomaggiorenne una percentuale di invalidità inferiore al 74 per cento (limite minimo percentuale per l’assegno di assistenza), l’INPS procederà alla ripetizione di tutte le somme corrisposte provvisoriamente al neomaggiorenne dopo il compimento dei 18 anni.
Maggiorazioni sociali per ciechi civili (circ. INPS n. 197/2021, Allegato 3, p. 30 e a seguire pp. 38 e ss.). Misure di incremento della pensione INVCIV per ciechi civili parziali e assoluti che versino in situazioni reddituali personali e/o familiari particolarmente disagiate, quindi con un reddito annuo bassissimo. Aumento al cd. “Incremento al milione” (sentenza Corte Costituzionale n. 152 del 23 giugno 2020).
Prestare la massima attenzione all’allegato n. 1 al presente comunicato.
Abbiamo, infatti, simulato alcune situazioni di indigenza personale e/o familiare, facili da ritrovare anche tra i nostri associati ciechi civili, parziali e assoluti (quindi titolari di prestazioni assistenziali), che darebbero diritto all’incremento della loro pensione cat. INVCIV. Non sono infrequenti i casi di nuclei familiari dove, ad esempio, il marito (o parimenti la moglie) sia cieco civile (parziale o assoluto) e titolare solo di provvidenze INVCIV e la moglie sia casalinga o disoccupata o, al massimo, percepisca la pensione sociale.
In tali ipotesi, il reddito familiare sarà certamente molto basso e, pertanto, l’interessato titolare di pensione INVCIV potrà ottenere dall’INPS un incremento economico della medesima prestazione INVCIV, secondo le misure sotto riportate.
Tra le maggiorazioni sociali viene riproposto, anche, il cd. “Incremento al milione”, di cui già si è discusso nei comunicati UICI n. 147 del 1° ottobre e n. 156 del 19 ottobre 2020. La misura interessa, oltre ai titolari di prestazione previdenziale di inabilità ex legge n. 222/1984, i soggetti maggiorenni invalidi civili al 100 per cento, i ciechi assoluti e i sordi a partire dal compimento del 18esimo anno di età (quindi, titolari di prestazioni assistenziali cat. INVCIV), secondo i limiti reddituali e le modalità stabilite dall’art. 38, comma 4, della legge n. 448 del 28 dicembre 2001 (Finanziaria 2002), così come modificato dall’art. 15 del decreto-legge “Agosto” n. 104 del 14 agosto 2020 (convertito con modificazioni in legge n. 126 del 13 ottobre 2020), in recepimento della sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 23 giugno 2020; al riguardo, per quanto di spettanza dell’INPS, si rinvia alla circolare n. 107 del 23 settembre 2020 e al messaggio n. 3647 del 9 ottobre stesso anno.
Nota bene: Premesso che l’INPS ha già avviato da tempo un monitoraggio dei potenziali beneficiari di maggiorazioni cat. INVCIV (compreso l’“Incremento al milione”), attingendo alle informazioni già presenti nel Casellario pensionati, come abbiamo sottolineato nel comunicato UICI n. 156 (alla voce “Nota bene”), si ribadisce la necessità per cui ogni sopraggiunta variazione del reddito personale e/o anche coniugale, di cui l’Ente previdenziale non sia a conoscenza (ad es. redditi da affitto) e che possa incidere sul diritto a percepire la maggiorazione stessa, dovrà, in ogni caso, essere comunicata dall’interessato invalido civile, cieco civile e sordo, presentando all’INPS la domanda di ricostituzione pensione per motivi reddituali, con unito il modello AP70 comprensivo di tutti i redditi personali e familiari; ciò, anche al fine di tenere aggiornata la propria posizione all’interno del database dell’Ente previdenziale.
Sperando di fare cosa gradita, vi informiamo che agli allegati n. 2 e 3 del presente comunicato si condividono la circolare INPS n. 197/2021 e la Tabella Rinnovo pensioni 2022. All’allegato n. 4 abbiamo pensato ad un c.d. “foglio di lavoro”, che possa tornare utile, per una rapida consultazione, al personale UICI impegnato nella attività di consulenza ed assistenza quotidiana alla nostra utenza. All’allegato 5, vengono confermate tutte le indicazioni finora fornite, riguardanti il cd. “incremento al milione” (messaggi in mailing list del 2 ottobre e 3 novembre 2020).

Vive cordialità.
Mario Barbuto- Presidente Nazionale


Comunicato Numero: 1

Oggetto: Adeguamento rimborso indennità chilometrica per uso del mezzo proprio.


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Data: 05/01/2022

Ufficio: AMM

Protocollo: 133

Dal 1° gennaio 2022, il rimborso chilometrico per l’uso del mezzo proprio in missioni debitamente autorizzate, viene adeguato da Euro 0,28 a Euro 0,35 per chilometro percorso, considerato che il prezzo medio del carburante si è attestato a 1,73 Euro al litro, secondo le tabelle pubblicate sul sito del Ministero della Transizione Ecologica il 4 gennaio 2022.

Mario Barbuto – Presidente Nazionale